
Giuseppe Ungaretti: la poesia come sussurro dell'anima
✍️ Giuseppe Ungaretti in due parole
Giuseppe Ungaretti non ha solo scritto poesie: ha inciso emozioni sulla carta. La sua scrittura, essenziale e profondissima, nasce nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, quando ogni parola diventava preghiera o respiro.
🕊️ “Mattina”: due parole, un mondo
Questa poesia è uno dei simboli dell’Ermetismo, corrente poetica in cui si abbandona la narrazione per restare solo con l’essenza:
M'illumino
d'immenso
🔍 Cosa ci dice davvero questa poesia?
- “M’illumino”: è un verbo riflessivo che suggerisce qualcosa che accade dentro. La luce non è esterna: parte da lui.
- “D’immenso”: è un’illuminazione totale, che supera la logica. Il poeta si sente invaso da qualcosa di vasto, sacro, forse inspiegabile.
- Due parole: bastano per creare un universo. Ungaretti ci mostra che la poesia non ha bisogno di orpelli: solo verità.
🌄 Dove e quando è nata?
Scritta nel 1917 a Santa Maria La Longa, tra le trincee del Carso, questa poesia è una preghiera, una rivelazione spirituale. In mezzo alla guerra, Ungaretti trova un istante di luce, un momento di pace improvvisa e totale.
📚 Perché leggerlo oggi?
In un’epoca rumorosa e veloce, Ungaretti ci insegna a fermarci, a sentire. Le sue poesie sono sassi lanciati nello stagno della nostra attenzione: ci fanno riflettere, vibrare, respirare.
Cassetto Culturale propone percorsi di scrittura creativa e incontri letterari per riscoprire la bellezza della parola in ogni sua forma.